Gianni Flamini


bolognese, fa il giornalista e da oltre trent’anni conduce ricerche sui temi del terrorismo, dell’eversione e della “politica parallela” (quella che si fa ma non si dice). Ha pubblicato una serie di libri-inchiesta: Un agosto tranquillo, Il partito del golpe, L’ombra della piramide, La banda della Magliana, I pretoriani di Pace e Libertà, Brennero Connection, L’amico americano, Il bullo del quartiere, Il sindacato scomodo; con Claudio Nunziata ha scritto Segreto di Stato e Diario criminale. Per la Newton Compton ha firmato Il libro che i servizi segreti italiani non ti farebbero mai leggere, L’Italia dei colpi di Stato, Il libro che lo Stato italiano non ti farebbe mai leggere e Le anime nere del capitalismo.

Spie, misteri irrisolti e spari nel buio

Equivoci e oscuri accordi tra politica, economia e ambienti religiosi, ambigui compromessi, schedature illegali: i servizi segreti italiani sono stati anche questo, dal dopoguerra fino ai giorni nostri. Foschi intrecci e scomode verità sui quali sia Governi di destra che di sinistra hanno ripetutamente imposto il segreto di Stato. Quella che viene raccontata in questo libro è una storia che si snoda lungo un sessantennio di vita dei Servizi repubblicani, militari e civili. Un’indagine dettagliata che ne ripercorre l’evoluzione tramite le vicende incrociate di sei personaggi: Licio Gelli, Federico Umberto D’Amato, Guido Giannettini, Luigi Cavallo, il frate domenicano Félix Morlion e lo storico,...