Marco Valerio Marziale


nato a Bilbili (vicino a Tarragona) intorno al 40 d.C., venne a Roma nel 64, appoggiandosi a quel circolo di iberici che faceva capo a Seneca. Dopo il suicidio di Seneca, il poeta ebbe altri protettori, ma condusse vita travagliata e difficile. Ebbe comunque casa a Roma, sul Quirinale, e un poderetto a Mentana. Nel 98 tornò in Spagna, dove morì intorno al 104.

Testo latino a fronte
A cura di Cesare Vivaldi
Edizione integrale


Maggior poeta, con l’amico Giovenale, della Roma dei Flavi, Marziale è lo specchio impietoso e lucidissimo in cui una vita sociale intessuta di gran­diosità e di vizi, di splendore e di lussuria, di orgoglio e di bassezza, di gentilezza e di corruzione si riflette nel modo più nitido e perentorio. Questo spagnolo piombato a Roma per far fortuna non riuscirà ad altro, sul piano pratico, che a vivere difficoltosamente da cliente sino a doversi arrendere e tornare nella sua Spagna. Riuscirà invece a essere un grande poeta, con un garbo satirico che pia­cerà al pubblico, ma anche con squisiti esiti lirici; sempre temperati, comunque, dal suo spirito pungente.

«Questi...