Sidonie-Gabrielle Colette


(Saint-Sauveur-en-Puisaye 1873 - Parigi 1954) è oggi annoverata tra i maggiori scrittori francesi della prima metà del Novecento: oltre ai romanzi del ciclo di Claudine (1900-1903), vanno almeno ricordati L’ingenua libertina (1909), La vagabonda (1911), La gatta (1933), Julie de Carneilhan (1941), Gigi (1944).

Ascolta lo speciale su Radio 3 "La storia in giallo" - 27 marzo 2008

L’affascinante cortigiana Léa de Lonval coltiva da anni una relazione con il bellissimo venticinquenne Fred Peloux detto Chéri, suscitando l’invidia di tutte le dame dell’alta società parigina. Ma il tempo è in grado di consumare anche la più bruciante delle passioni, e giunta alla soglia dei cinquant’anni Léa deve fare i conti con il progressivo sfiorire della sua bellezza e con l’impossibilità di tenere ancora a lungo legato a sé il vizioso Chéri. In questo suo capolavoro, Colette analizza con spietata lucidità l’alta società francese di inizio Novecento, proponendo una profonda riflessione sull’amore, la passione e la solitudine.

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