Massimo Colesanti


professore emerito dell’Università di Roma «La Sapienza» e studioso in particolare dell’Ottocento, attuale presidente della Fondazione Primoli, ha pubblicato numerosi studi su Stendhal, Boileau, Voltaire, Nerval, Sainte-Beuve, Baudelaire, Verlaine. È anche autore di una Letteratura francese dal Romanticismo al Simbolismo.

• I Fiori del Male • I relitti • Poesie diverse • Amoenitates belgicae • Lo Spleen di Parigi • Paradisi artificiali • La Fanfarlo • Scritti intimi

A cura di Massimo Colesanti
Edizioni integrali con testo francese a fronte


Charles Baudelaire, tra i poeti oggi più amati e letti, ha rinnovato con grande originalità i canoni tradizionali della poesia e della prosa gettando le basi della letteratura moderna. I suoi versi – come disse Valéry – sono un mélange di solennità, di calore e di amarezza, di eternità e di intimità, una combinazione di carne e spirito, un’alleanza rarissima della volontà e dell’armonia.Minato fin dall’infanzia dalle contraddizioni più laceranti – l’orrore e l’estasi della vita, il sentimento di un destino...

Introduzione di Massimo Colesanti
Traduzione di Maurizio Grasso


Nell'estate del 1836, sulla spiaggia di Trouville, il quindicenne Flaubert incontra una giovane donna, Elisa Schlesinger, di cui si innamora perdutamente e segretamente. Un amore fatale che lo segna in modo indelebile e che lo inseguirà per tutta la vita. I fantasmi di Trouville, il senso profondo della solitudine, dell'abbandono, della mancanza, ma anche della «rivolta», che troveranno in seguito compiuta espressione nella Educazione sentimentale, aleggiano già in queste pagine, scritte poco dopo l'evento, nel 1836, e terminate nel 1838, attraverso una «confessione» che trascina con sé anche altri aspetti dell'adolescenza di Flaubert. È in queste «memorie» fatte di idee,...

Del vino e dell’hashish · Il poema dell’hashish · Un mangiatore d’oppio

Introduzione di Massimo Colesanti
Edizione integrale


Il consumo di sostanze stupefacenti ha un peso centrale nell’esperienza poetica ed esistenziale di Baudelaire. Quando scrive le sue pagine sull’hashish – di cui condanna l’abuso – egli non ha mai intenti moralistici, ma essenzialmente estetici. Quello che a lui interessa è il potenziamento della creatività poetica attraverso l’ebrezza artificiale; quello che lui odia e teme è il risveglio, è la desolazione, è l’inferno della degradazione. Si disegna qui il dramma personale di Baudelaire, la sua consapevolezza di essere e di sentirsi lacerato fra i due opposti richiami di Dio e Satana, fra l’aspirazione a...