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Accanito, e non fortunatissimo, giocatore per molti anni, Dostoevskij scrisse di getto questo romanzo in soli ventotto giorni nell’ottobre del 1866. Pretesto autobiografico è anche la roulette, attraverso la quale Aleksej Ivanovič, un classico intellettuale russo sradicato, fa passare la linea di demarcazione fra la Russia e l’Europa. Sperando nella vincita in grado di riportarlo nel novero degli esseri umani, il giocatore non mira tanto al denaro, quanto alla possibilità di soggiogare, lui russo, l’intero Vecchio Continente, rappresentato dai «tipi» del francese, dell’inglese e del tedesco (De Grieux, mister Astley e il barone). L’universo di Roulettenburg, l’immaginaria stazione termale renana in cui si svolge l’azione, si trasforma via...

L’arrivo della vedova Graham nell’isolata e cadente dimora di famiglia, sperduta nella campagna inglese, è un evento per la piccola comunità di Wildfell Hall. Avvenente e ritrosa, la donna ha deciso di mantenere il massimo riserbo sul proprio conto, dedicandosi solo alla pittura e alle cure del piccolo figlio Arthur. Il suo atteggiamento dimesso, però, altro non fa che dare la stura a pettegolezzi e dicerie, e persino Gilbert Markahm, il giovane gentiluomo di provincia che dà la voce al romanzo, finisce per prestare credito alle malevole voci su di lei e rinuncia alla sua amicizia. Quali tremendi segreti nasconde Helen Graham? Direttamente dalle pagine del suo diario apprendiamo la sua travagliata e torbida storia: una storia che fa di lei...

«Dove sono Elmer, Herman, Bert, Tom e Charley, / il debole di volontà, il forte di braccia, il buffone, il beone, il rissoso? / Tutti, tutti dormono sulla collina». Quanti di noi hanno accompagnato la voce di Fabrizio De André canticchiando la celebre e struggente ballata? L’autore dei versi, un avvocato del Kansas, compose il documento forse più completo, realistico e lirico sulla vita nella provincia americana di fine Ottocento, testimoniata dagli abitanti defunti del paesino di Spoon River. Con distacco, con passione, con ironia, con rabbia, si presentano su un palcoscenico ideale e raccontano la propria storia. La poesia nuova di Masters, asciutta, limpida, forte, procede nel racconto come una lente d’ingrandimento che rivela anche gli...

Memoirs of a Woman of Pleasure (meglio conosciuto come Fanny Hill) è considerato il romanzo erotico per antonomasia. Venne pubblicato in due parti, la prima nel 1748 e la seconda nel 1749, e da allora non manca di suscitare scandali, pruriti e censure. Fanny, eroina di successo dalla storia a lieto fine, entusiasta del piacere e al tempo stesso curiosamente moralista, subisce la seduzione misteriosa della passione e ce lo narra con il cuore, senza finzioni e senza falsi pudori. Ed è proprio questa la forza del libro: la naturalezza con la quale mostra in ogni occasione quanto il sesso sia un linguaggio e niente altro, e come il corpo sia, prima che veicolo di salute o peccato, pura espressione vitale. Vivace come la protagonista del libro,...

Romanzo storico consacrato al realismo narrativo, Le due città mette in scena i destini di personaggi coinvolti nel vortice degli eventi della Rivoluzione francese e del successivo periodo del Terrore. Sebbene l’ambientazione, tra Londra e Parigi – le due città del titolo – differisca notevolmente dall’Inghilterra vittoriana, cui il romanziere ha quasi sempre attinto per i suoi lavori, quest’opera contiene tutti i classici temi dickensiani: dalla povertà alla nobiltà di spirito, dal sacrificio alla redenzione. Considerato dall’autore stesso uno dei suoi più riusciti esiti narrativi, Le due città è un testo che appassiona il lettore sin dalla prima pagina per il suo mescolare verità storica e finzione, ricerca erudita e capacità di...

Le relazioni pericolose rimane per la critica e per i lettori una pietra miliare di qualsiasi narrativa e un capolavoro indiscutibile del romanzo epistolare. Considerata la molteplicità dei temi, degli intrecci e dei riferimenti letterari, può essere soggetto a varie interpretazioni: c’è chi ne esalta l’ironia sostanziale e chi vi intravede invece un sentore di morte e di autodistruzione, chi arriva a vederci un’anticipazione dello Sturm und Drang e chi individua parentele con i fratelli minori di Sade. Resta comunque il fascino che continua, con il passare del tempo, a esercitare. Dal libro è stato tratto un film di grande successo, diretto da Stephen Frears e interpretato da Glenn Close, John Malkovich e Michelle Pfeiffer.

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Un brivido improvviso nell'aria notturna, una sottile insinuante oppressione, un senso di indefinibile disagio accompagnano l'apparizione del fantasma in queste storie della Wharton: non una manifestazione clamorosa, eclatante, terribile, ma piuttosto una crepa che si apre silenziosamente nel muro della realtà. Lo spettro, per la Wharton, è una violazione della più rigida e immutabile delle convenzioni: quella che sancisce la separazione tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Questo volume presenta la traduzione integrale della raccolta Ghosts del 1937, curata dalla stessa Wharton.