Ripasso di storia
GIALLO NELLA ROMA IMPERIALE
Fabio Lagiannella su Tuttolibri
Andrea Frediani è così: ti fa sempre innamorare di quel che racconta. Perché scrive benissimo, certo, ma anche perché sa prendere per mano il lettore e portarlo negli spazi e nei tempi della narrazione, in un modo tanto immersivo, quanto naturale. Leggere Delitto al Palatino è come ritrovarsi catapultati per le strade della Roma imperiale del quarto secolo d.C., un'epoca pervasa dalle tensioni religiose - tra cristiani e pagani, ma anche tra gli stessi cristiani ariani e niceni - in cui l'Urbe non è più il cuore pulsante dell'impero (la capitale fu trasferita a Costantinopoli nel 330 d.C.) e comincia a vedere i primi segni di decadenza. Durante la sfilata trionfale di Costanzo II, sovrano cristiano ariano, viene commesso un delitto a sfondo religioso: in mezzo alla folla viene ucciso Prisco, il maggior sovvenzionatore della stessa chiesa dell'imperatore nella città di Roma. Tutti gli indizi portano a Sossiano, un uomo ricco e importante che venera gli antichi dei, con il quale la vittima è stata vista litigare da più testimoni pochi minuti prima dell'omicidio. L'atmosfera di festa viene irrimediabilmente turbata; l'imperatore, sconvolto, concede al prefetto appena due giorni per risolvere il caso. Tutta l'aristocrazia pagana, a cui appartiene la maggior parte dei senatori, è in subbuglio: si temono ripercussioni, la chiusura dei templi e con essa la messa al bando dell'adorazione degli antichi dei che hanno reso grande l'Urbe, sancendo, di fatto, la fine della gloriosa tradizione romana. Il destino di Sossiano pare già scritto: per il prefetto, la mossa più conveniente potrebbe essere proprio sacrificare un uomo nella cui innocenza non crede nessuno sebbene si professi non colpevole - dimostrando la correttezza morale della propria fazione, nel tentativo di placare l'ira dell'imperatore e di preservare la propria libertà di culto e i propri diritti. Per Quinto Aurelio Simmaco, rampollo pagano dell'aristocrazia romana, è una sfida nonché l'occasione di dimostrare le proprie qualità al padre Aviano, ex prefetto dell'annona, che aspira a vederlo un giorno principe del foro. Simmaco si trovava proprio alla sfilata, e il delitto si è consumato poco distante. Senza avvisare il padre per non rischiare di provocarne le ire, decide di condurre un'indagine privata aiutato dall'enorme goto Wolfram e da Livia, sua promessa sposa convertita di recente al cristianesimo. Partendo dai pochi indizi raccolti seguirà una pista che lo condurrà attraverso i lati più nascosti di Roma, tra le vie della Suburra e le sue genti, e ci mostrerà quei lati dell'Urbe spesso dimenticati dai libri di storia. Insieme a Simmaco visitiamo botteghe e fulloniche, camminiamo in mezzo a soldati, plebei e matrone, e ci immergiamo in uno spaccato di vita quotidiana che Frediani ha reso sapientemente con le sue parole, dosando con maestria dialoghi e descrizioni, azioni e dispute teologiche, fino al colpo di scena finale.
24/08/2024