Antonio Lanzetta - L'educatore


Il passato che ritorna ad uccidere

Tutto comincia con un omicidio sorprendente: il giudice Borrelli viene ucciso nella sua auto, qualcuno gli ha sparato a bruciapelo in testa con una sparachiodi. Tracciata col gessetto, nello sportellino del vano portaoggetti, c'è una sequenza di numeri, all'apparenza senza senso. Sul caso indagano il vicequestore Fausto De Santis e l'ispettrice Ferri, ma quello che sembra un episodio isolato si trasforma in una serie inquietante di delitti che scuotono Salerno e la Costiera. La posta in gioco aumenta quando questi crimini sembrano richiamare le gesta di un serial killer, battezzato dalla stampa, "l'Educatore", ritenuto morto da tempo. Rinasce così il sospetto che, dietro le uccisioni, ci sia un imitatore o, ancora più inquietante, un mistero archiviato frettolosamente.

Gioca sul confine tra passato e presente, verità ufficiale e domande non dette, l'ultimo romanzo di Antonio Lanzetta, L'educatore (Newton Compton editori, 288 pagine, 12.90 euro, e-book 6.99). Non è tanto un giallo che offre risposte questo thriller psicologico velato di malinconia che mette al centro temi come l'infanzia negata, l'assenza, i sensi di colpa, la vendetta; è piuttosto un'indagine su quello che rimane nascosto: nei numeri, nel silenzio delle vittime, nelle ombre che ognuno porta con sé.

Per lo scrittore salernitano, Premio Grand Prix Noir Charbon, che da sempre si addentra nei meandri dell'orrore, è il primo poliziesco. "Almeno nella forma", dice: “La presenza di investigatori, l'impianto da crime, e anche la copertina lo suggeriscono chiaramente. Ma chi ha letto i miei libri sa che il filo conduttore resta lo stesso: la crescita personale, la costruzione interiore dei personaggi, il lavoro profondo sulla loro psicologia. Non ho mai scritto di poliziotti, forse anche per una certa saturazione di divise nella narrativa italiana; sentivo, però, il desiderio di confrontarmi con il genere, attingendo a una lunga frequentazione con i polizieschi americani e scandinavi, che ho letto con attenzione negli ultimi anni. Il mio intento, più che aderire a un canone, era quello di prenderne il meglio: la tensione, il ritmo, ma anche la profondità dei personaggi”.


02/09/2025

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