FONTE: Sette. Corriere della Sera
A CURA DI: Silvana Mazzocchi
Quando Flavio, ragazzo benestante, immerso nei suoi privilegi e sregolato per noia, incontra Vasile, un coetaneo romeno venduto dai suoi genitori a un campo rom, la loro
amicizia appare evidentemente del tutto impossibile. Invece tra loro si fa strada un`imprevedibile alchimia che si trasforma in un legame esplosivo, cementato dal reciproco apprendistato criminale. È il prologo del nuovo thriller di Massimo Lugli, Stazione Omicidi. Vittima numero I ( il primo di una trilogia in corso d`opera), ambientato in una Roma livida, dove essere fuori legge si è fatta abitudine e dove tutto può accadere. Una notte Vasile entra nella villa di Flavio, alle porte della città, intenzionato a svaligiarla. Scoperto, rivela al giovane la sua condizione di schiavo dei rom e il giovane borghese, trasgressivo e ribelle, non lo denuncia; reagisce a modo suo e decide di aiutarlo a vendicarsi dei suoi aguzzini. Insieme, i due ragazzi provano a eliminarli, ma non ci riescono e la vendetta dei nomadi si abbatte sui genitori di Flavio, che vengono sterminati in casa loro. Fuggiaschi, i due ragazzi vivono per mesi nei bassifondi della capitale, tra senzatetto, delinquenti e spacciatori. Resi uguali dal pericolo e dal bisogno, si nascondono e tirano avanti nella paura, apparentemente senza domani. Ma il tempo non passa invano e ciascuno impara dall`altro quello che serve per sfidare la sorte. Epilogo a sorpresa. Da cronista di razza e d`esperienza, Massimo Lugli conosce bene la Roma violenta, quella dei derelitti e degli affari schi coperti dall`indifferenza di chi, da sempre, sfrutta miseria ed emarginazione; il mondo dello spaccio e quello delle sacche di nomadi dedite al traffico di vite umane. Il risultato è un thriller dalla narrazione serrata e coinvolgente che racconta, con il modulo della fiction ritmata sui colpi di scena, il volto oscuro della capitale, già emerso con forza da altri suoi romanzi di successo.
04/09/2016
