Finti suicidi, omicidi veri. E la strana fattoria


LA LETTURA

Finti suicidi, omicidi veri. e la strana fattoria

Ritmo e suspense nel nuovo giallo di Angela Marsons ambientato in Inghilterra 
Finti suicidi, omicidi veri. E la strana fattoria 
di ORAZIO LABBATE 


Lingua secca, incisiva, cinematografica, che non lascia spazio a orpelli stilistici di sorta, è quella del nuovo thriller della bestsellerista inglese Angela Marsons, Una mente assassina. Sì, perché il libro si riesce a leggere tutto d'un fiato, avviluppa il lettore nella dimensione fulminante e ansiogena della sintassi che favorisce una rapida digestione della trama. Per questa, non facile, capacità di tessere la storia, Marsons parla ad altre scrittrici dal tratto rapido e dall'arguzia tagliente nell'architettare i crimini finzionali, come Dorothy Salisbury Davis ed Elizabeth Linington. La storia del thriller di Marsons, pertanto, mostra subito, dalle prime pagine, senza attesa alcuna (se non una veloce pagina misteriosa) la sua sostanza, il crogiolo dell'azione narrativa accendendo la curiosità di chi si appresta a leggere. Si è catapultati nel luogo di un omicidio, presso Dudley, Inghilterra, dove la detective Kim Stone è convocata per un evidente caso di suicidio. La ragazza, una certa Samantha Brown, è supina, impugna un coltello, la gola tagliata, la scena del crimine è piena di schizzi di sangue. Nessun segno, dunque, di violenza, non sono presenti segnali di un'eventuale colluttazione, di lotta, di difesa. Un caso all'apparenza già archiviabile. Troppo facile? L'acume brillante dell'investigatrice Stone, tuttavia, non può assecondare e perorare l'evidenza: deve avanzare, deve scavare, deve comprendere le ragioni sommerse. E, come di consueto, è nel passato, nei dettagli a prima vista invisibili e Irrisori (una fotografia) che si annida l'indizio, l'impulso primo che mette in dubbio la chiarità delle indagini e scatena un cammino indagatorio appassionante. Samantha è stata uccisa...


12/01/2025

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