Il cardinale Bessarione è in pericolo: chissà se c'è lo zampino dell'abate nero?


Il terzo capitolo della "Secretum saga" nell'Italia del '500 con protagonista Tigrinus, fascinoso ladro fiorentino
Libri misteriosi, complotti ecclesiastici, appetiti di contrabbandieri: tutte le strade portano a Ravenna

Di Sergio Pent

Ricomincia l'avventura, L'enigma dell'abate nero costituisce infatti la terza parte del ciclo giallo-storico di Marcello Simoni denominato Secretum Saga. Anche se galleggiamo nelle ipertecnologie del terzo millennio, più che mai il pubblico - dei lettori ma anche del piccolo e grande schermo - sembra nutrire la necessità di legarsi a qualche affetto popolare, a qualche eroica certezza che ritorna. Non è più l'epoca delle dispense settimanali o dei romanzi a puntate, ma il reiterato successo delle saghe di autori recenti e di successo, da De Giovanni ai vecchietti di Malvaldi fino al padre putativo di tutte le attese innamorate, Salvo Montalbano, ci fa capire come la voglia di evasione sia diventata una piccola - quasi mai banale o velleitaria - sicurezza a cui affidare le malevolenze di una realtà distaccata dalle aspettative e quasi priva di prospettive a lungo termine.

Marcello Simoni lavora dunque a spron battuto per condurre i suoi lettori nei meandri della Storia, nel profondo di intrighi che da sempre aleggiano nelle sale del potere. Avevamo lasciato il fascinoso ladro fiorentino Tigrinus alla ricerca della verità sulle proprie origini, dopo un audace colpo di mano in quel di Alghero con un bel bottino di corallo bianco. Lo ritroviamo adesso alle prese con le solite beghe, con in più la necessità di salvare il potente cardinal Bessarione di Ravenna da un bieco tentativo di omicidio abilmente mascherato da malessere naturale. I personaggi ritornano puntualmente in scena indossando le maschere del loro ruolo, e la sensazione di proseguire lungo un sentiero narrativo familiare è piacevole, rilassante, come l'intenzione dell'intrattenimento colto che sta alla base dei romanzi di Simoni.

Il contrastato duello di sentimenti fra Tigrinus e la dama Bianca de' Brancacci - che lo accusa per convenienza di aver ucciso il suo poco amato consorte Teofilo - prosegue sull'onda della ricerca di due pergamene che dovrebbero custodire segreti destinati a sconvolgere l'ordine costituito del potere - politico ed ecclesiastico - senza contare il tentativo di recuperare il famigerato libro La Tavola di Smeraldo, che già percorreva con i suoi misteri i due capitoli precedenti.

Da Firenze l'azione si sposta a Ravenna, dove convergono tutti i personaggi principali di questo terzo atto, da Bianca al suo laido cugino Angelo Bruni, che ha appena saccheggiato una nave sulla quale viaggiava il nunzio Troilo Sophianus, al corrente del complotto contro il cardinal Bessarione. Tutti si muovono e agiscono contro tutti, dal perfido Cosimo de' Medici alla megera Fenizia Donati, già ben conosciuti dai lettori. Il povero Tigrinus cerca di arginare i disastri altrui tentando al contempo di scoprire - e forse questa volta ce la fa – il mistero delle proprie origini, l'identità di quel fantomatico padre a cui aveva fatto cenno l'enigmatica figura dell'abate nero. Come in tutti i feuilleton storici che si rispettino, entrano ed escono di scena personaggi nuovi e inaspettati, e se c'è qualche addio doloroso-il fedele nano Caco, amico e aiutante di Tigrinus - spicca anche qualche sano brandello di giustizia, di quelli che facevano scattare l'applauso nel buio delle sale parrocchiali quando il cattivo di turno subiva il castigo finale.

Tutto si risolve anche se restano aperte tante porte: un episodio, in tal senso, veloce e interlocutorio, forse con qualche soluzione un po’' azzardata e un ritmo da onesto cottimista dell'intrattenimento, ma come sempre Simoni coinvolge e cattura l'attenzione, e siamo sicuri che sia già pronto a preparare un altro succulento capitolo, nel quale avrà modo di stupirci con una soluzione imprevista, di quelle che solo lui - tra i giallisti storici italiani - sa allestire con innata maestria e assoluto rispetto del contesto epocale.

Fonte: Tuttolibri 29/06/2019


29/06/2019

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