ROSARIANNA ROMANO
MARALFA E QUEL MISTERO DAL PASSATO "RACCONTO ADATTO ANCHE PER LA TV"
CORRIERE DEL MEZZOGIORNO BA
24 GENNAIO 2024
La giornalista e scrittrice torna in libreria con "Il delitto della montagna" Cioé un romanzo giallo ambientato ad Asiago che vede per protagonista un luogotenente barese di nome Gaetano Ravidà
di Rosarianna Romano
La grande storia che si intreccia a fatti di cronaca. E che, in sottofondo, sotto la neve o in un monumento commemorativo, rispunta all'improvviso. È questa la corda segreta che unisce i libri di Chicca Maralfa, legati dalle indagini di Gaetano Ravidà. "Il delitto della montagna", appena uscito per Newton Compton Editori, è il secondo libro che ha come protagonista il luogotenente barese, alter ego maschile dell'autrice, trasferitosi da due anni ad Asiago, dove comanda la locale stazione dei carabinieri. Il giallo diventa così trait d'union tra Nord e Sud, tracciando nuovi itinerari in giro per l'Italia e conquistando un pubblico eterogeneo, dalla Puglia al Veneto: la prima presentazione de "Il delitto della montagna" sarà a Bari, in Feltrinelli, l'8 febbraio; la seconda ad Asiago, il 10, nella sala del Consiglio comunale.
Chicca Maralfa, a partire dal titolo di questo nuovo libro, le montagne sono protagoniste. Un paesaggio molto diverso rispetto a quello pugliese. Perché questa scelta?
"La volontà di ambientarlo ad Asiago nasce da un'urgenza dello spirito. Ho cominciato ad andare in Veneto una decina di anni fa. Sono arrivata lì come turista. Ma l'impatto con quella montagna è stato completamente diverso, perché in quei luoghi ci sono testimonianze della Grande guerra, dappertutto".
Non a caso, la storia è sempre sullo sfondo dei gialli di Ravidà.
"È un territorio che convive quotidianamente con i caduti della Prima guerra mondiale. Nel tempo, ho cominciato a maturare la volontà di scrivere qualcosa da ambientare proprio tra quelle montagne, che però avesse un legame con la Puglia: da qui la scelta di immaginare un protagonista pugliese, molto simile a me. Ho sentito il bisogno di inserire in una storia gialla contemporanea tutte le connessioni possibili con la Grande guerra, affinché questi pezzi di storia tornassero a galla e se ne parlasse ancora".
Un giallo che mette insieme passato novecentesco e fatti di cronaca contemporanei, non sottovalutando anche la questione ambientale. Se lo vede sul grande o piccolo schermo
"Per me sarebbe un sogno. Innanzitutto perché ci sono scenari pazzeschi. In più, una trasposizione cinematografica del giallo sarebbe interessante anche per ragioni etiche, per far conoscere a un pubblico ancora più ampio la storia di quel luogo. Perché quelle montagne sono tombe a cielo aperto, ancora oggi. È importante che si sappia e che se ne parli, anche tra i più giovani, per insegnare loro che la guerra non è mai troppo lontana da nessuno".
Intanto, potremo guardare la commedia nera "Festa al trullo".
"Sì, per "Festa al trullo" sono stati ceduti i diritti per il cinema, alla fine dello scorso anno. Anche questo è un testo che si presta molto ad essere raccontato con le immagini".
E poi i suoi libri, compreso "Il delitto della montagna", anche se su carta stampata, hanno già una colonna sonora
"Quello deriva dalla mia formazione. Sin da ragazza sono sempre stata molto attenta alla musica, da fan prima e da giornalista poi. Nelle storie che racconto cerco di far entrare anche alcuni gruppi che seguo. Come, per esempio, i "The National" e le loro canzoni. Ho trasmesso anche a Ravidà questa mia passione. Anche se lui, nel racconto, l'ha presa da sua figlia".
Tra le pagine c'è anche la presenza dello scrittore Mario Rigoni Stern, citato anche in epigrafe.
"Mario Rigoni Stern per me è un nume tutelare. È Asiago: ho amato questo posto anche grazie a lui e alle sue storie. Poi è un antesignano ambientalista, che ha raccontato il suo territorio. È un custode di esperienze e valori importanti: dalle sue opere ho imparato moltissimo. Ho il rammarico di non aver avuto la possibilità di incontrarlo, ma vive attraverso le sue parole".
24/01/2024