Una serie romantica ad alta tensione in 5 libri è arrivata e si chiama Trinity di Audrey Carlan


Amore, passione, ossessione: quando la letteratura rosa si tinge di sfumature dark, scene hot e brividi di suspense. L'autrice di Calendar Girl è ritornata, ecco la nostra intervista esclusiva

di Barbara Rossetti

Audrey Carlan insegna yoga, adora il vino buono e ama leggere storie piccanti. Ma soprattutto è autrice bestseller n.1 del New York Times e le sue storie new romance a base di passione e di suspense sono state tradotte in oltre 30 lingue. Body, Mind, Soul, Life e Fate sono i titoli della serie Trinity, edita in Italia da Newton Compton a partire da maggio 2018. Cinque volumi per -tentare di- rispondere all'eterno dilemma: è vero amore, o solo un (brutto) calesse?

Noi, per capirci meglio, siamo andati a intervistare l'autrice e abbiamo scoperto che pur andando pazza per i romanzi rosa, ha delle vision sull'identità femminile molto contemporanee. Tanto per cominciare, il ruolo della donna nelle storie di Carlan attinge a riserve di forza e resilienza insospettabili ed è tutt'altro che scontato. Ma qui si parla anche della vita ai tempi dei social, di politica al femminile e di libri self help.

D- Hai detto che le tue lettrici detestano restare in attesa. Come riesci a scrivere libri senza pause?

R- Per cominciare sono molto veloce a scrivere. La mia Musa è sempre al lavoro e quando è in modalità attiva io ne approfitto!

D- Quali sono gli aspetti più appaganti delle serie che hai scritto?

R- Una delle cose che trovo più appaganti è il messaggio che io trasmetto a chi legge. Per me è prioritario condividere in ogni romanzo qualcosa che reputo importante o ricco di ispirazioni. Per esempio nella serie Trinity l’idea di fondo è che le donne protagoniste delle vicende non sono mai vittime, sono sopravvissute. E c’è una differenza consistente. Voglio che le le mie storie si connettano con il femminile più profondo, in modo da scoprire le forze nascoste e utilizzarle per vivere la vita che veramente si desidera.

D- Cosa ci dici delle trasposizioni cinematografiche?

R- Il romanzo resisting Roots è stato opzionato da una compagnia di streaming online (Passionflix) che trasforma in film i romanzi rosa, uno dei co-fondatori è Tosca Musk (sorella di Elon). Sono andata alla loro ultima premiere, per il film The Matchmakers Playbook ed è stato incredibile.

D- Non trovo una pagina Wikipedia dedicata a te come personaggio pubblico, come mai?

R- Wikipedia è creato dai volontari e dal pubblico, chiunque può partecipare ed editare i contenuti del sito. Non ho mai pensato di avere una pagina personale, chissà, forse un giorno…

D- Che cosa legge Audrey nel tempo libero?

R- Mi piacciono molto le storie d’amore, da sempre. Il 90% delle mie letture sono romanzi rosa contemporanei. E più sono “hot”, meglio è. Però amo anche la fiction al femminile come il libro Mangia, prega, ama di Elizabeth Gilbert e i libri di self-help come Le 7 leggi spirituali del successo di Deepak Chopra. Qualche volta mi concedo un po’ di suspense con i romanzi di Dan Brown.

D- Identità, egocentrismo, superficialità da social media. Cosa ne pensi di questi aspetti così diffusi del vivere oggi?

R- I social ci permettono da una parte di trasmettere l’immagine del nostro sé ideale. La nostra versione migliore. Con tutta questa libertà si può diventare virtualmente qualsiasi cosa restando al riparo dal confronto reale e si può dire di tutto. Un’arma a doppio taglio però. Se passi il tuo tempo su Facebook a lamentarti di tutto e il tuo capo ti legge, puoi anche essere licenziato. Se esprimi le tue idee politiche con toni non appropriati puoi perdere degli amici. Bisogna farsene una ragione: prima di postare devi ricordarti che quel contenuto sarà lì per sempre. Per questo vale la pena dare il meglio di sé. Le parole hanno un enorme potere, possono demolire ma possono anche salvare.
 
D- La violenza sulle donne e il femminismo sono al centro delle news che leggiamo ogni giorno. La sensazione è che qualcosa si stia muovendo, finalmente anche in ambito politico.
 
R- Sì, credo che in America ci saranno grandi cambiamenti in futuro. Ma io stessa voterei una donna come Presidente solo se è davvero impegnata per ragioni altruistiche e se è decisa a realizzare delle evoluzioni concrete nel paese e nel mondo. In America una donna su 4 subisce una molestia sessuale nel corso della vita. Le donne devono imparare a fare squadra, a parlare di cosa succede senza nascondersi per la vergogna. L’unico modo per risolvere un problema è sottoporlo all’attenzione di tutti. Il movimento Me Too per esempio è stato molto efficace a diffondere questa cultura e ad aiutare moltissime donne nel mondo.

Fonte: Elle.it 27/06/2018
 


27/06/2018

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