Enrico Benelli


(Roma 1967), archeologo, è specializzato in modo particolare nello studio dell’epigrafia etrusca. I suoi interessi lo hanno portato ad approfondire soprattutto il periodo più recente della storia etrusca, dedicandosi a quei temi storici e sociali connaturati allo studio della documentazione epigrafica. È redattore del Corpus inscriptionum Etruscarum e del Thesaurus linguae Etruscae, e svolge attività di ricerca e insegnamento in Italia e all’estero; la sua produzione scientifica conta numerosi articoli e monografie su riviste scientifiche, oltre ad alcuni articoli di divulgazione su «Storica» del «National Geographic» e «Focus Storia». 

I loro vizi hanno conquistato il mondo

Vizi privati, misteri occulti e costumi discutibili dei conquistatori del mondo

Cosa si nasconde dietro una civiltà conosciuta per la sua grandezza e il suo splendore?

L’immagine dei romani è da sempre ambivalente. Furono conquistatori, ottimi amministratori, valenti giuristi; il loro esercito era invincibile, il loro diritto immortale e universale. Questi meravigliosi traguardi però andavano di pari passo con miseria e violenza, corruzione, immoralità, follia e lussuria. Dietro il candore dei marmi e delle toghe, gli acquedotti, le terme pubbliche, le infrastrutture materiali e amministrative della vita civile, affioravano il brulichio sotterraneo dei disperati, il marciume di una nobiltà...