Limor Regev


È attualmente ricercatrice presso il Leonard Davis Institute della Hebrew University di Gerusalemme. Il suo ambito di specializzazione è il conflitto arabo-israeliano, su cui tiene regolarmente lezioni e conferenze a livello nazionale e internazionale. Per ragioni personali e familiari ha sempre nutrito un interesse per il fenomeno della Shoah, visto che i bisnonni e altri parenti polacchi morirono nel lager di Treblinka, mentre i nonni riuscirono a salvarsi emigrando in Israele negli anni ’30. Il bambino del Blocco 66 è il suo primo libro sul tema, scritto per raccontare la storia personale di Moshe Kessler, sopravvissuto ad Auschwitz e padre di una delle sue più care amiche.

Una storia vera incredibile e commovente

Gennaio 1945.
Il piccolo Moshe Kessler scende dal treno presso il campo di concentramento di Buchenwald con altre centinaia di bambini. Avendo sopportato gli orrori di Auschwitz-Birkenau, dopo aver perso i contatti con tutta la sua famiglia, ed essendo sopravvissuto alla marcia della morte nel gelido inverno europeo, Moshe ha già visto fin troppe tragedie. A Buchenwald, i nuovi arrivati vengono assegnati alle loro baracche. Il Kinderblock 66 sarà la nuova casa di Moshe, che ancora non immagina l’importanza cruciale di questa assegnazione. Poco tempo dopo, i tedeschi decidono di distruggere il campo e di obbligare i prigionieri rimasti a una nuova marcia della morte. Ma i nazisti non sono...