Jean de La Fontaine


(1621-1695) nacque a Château-Thierry nella Champagne. Si trasferì a Parigi nel 1658 e visse a lungo agiatamente grazie ai favori del ministro delle finanze Fouquet. Quando il suo protettore cadde in disgrazia, trovò sostegno in alcuni importanti amici della nobiltà francese. Frequentò poeti e letterati, scrisse poemi e racconti in versi, ma raggiunse la celebrità grazie alle due raccolte delle sue Favole, pubblicate nel 1668 e nel 1678-79. 

Introduzioni di Mario Giammarco, Sebastiano Saglimbeni e Davide Monda Tavole di Gustave Doré e incisioni di Grandville Edizioni integrali La tradizione favolistica avviata da Esopo, ma affinata e arricchita da Fedro e La Fontaine, ha sempre avuto come protagonisti privilegiati gli animali, simboli evidenti e cristallini di vizi e virtù squisitamente umani. Essi, infatti, data la loro psicologia univoca, si trasformano in maschere: la potenza per il leone, l’operosità per la formica, l’astuzia per la volpe. Nelle favole di Esopo, gli animali sono maestri di saggezza attraverso insegnamenti arguti che si fondono in una narrazione spontanea e originale e richiamano alla mente una vita condotta secondo ritmi ed esigenze autentiche....